Rieccomi… rieccoci. Agosto, il mese delle partenze (anche se
mai come in questi tempi di crisi economica ogni giorno di vacanza è un lusso
da benedire con consapevolezza).
Scrivo queste righe senza uno scopo preciso, se non quello
di voler in qualche modo usare ogni singola lettera come valvola di sfogo creativo
e come oggetto catartico, un poco come uno scultore che non riesce a tenere in
mano creta grezza senza trasformarla inevitabilmente in qualche soggetto
espressivo.
Tra pochi giorni sarà il mio compleanno e forse, per la prima
volta, non lo vedo come una ricorrenza fine a sé stessa o capace di adunare
amici vicini e lontani…ma semplicemente per quello che è: un giorno che mi
ricorda l’impermanenza delle cose, il flusso continuo e variabile dell’esistenza
stessa. Anche la notte di San Lorenzo è trascorsa e con essa le sue stelle cadenti: ho espresso solo un desiderio,
ma non per me…è inutile pensare ciecamente unicamente alla propria pseudo-felicità
quando tutto il resto intorno “crolla”.
Ho pensato quindi “più
in grande”: ho espresso un augurio al mondo, perché da tempo lo sento “pallido”,
“anemico”, in debito di quell’ossigeno che si chiama AMORE. L’ho fatto
ricordando che di quel globo faccio parte esattamente come un minuscolo
tassello fa parte di un immenso mosaico…e perchè da esso quotidianamente ne ricevo
frutti ed insegnamenti come un figliolo
in costante crescita e maturazione.
Spero che quell’augurio possa giungere ad ognuno di voi,
così come auspico che ogni persona che mi sta leggendo in questo momento possa
sentirsi libera, semplicemente ricordando che nel momento stesso in cui cerchi
di afferrarla o descriverla la gioia scappa, come alcol che evapora. Perciò penso sia più utile dunque non cercare la felicità, bensì essere la felicità stessa.
A presto amici! Con Affetto ....
- ALESSANDRO DE VECCHI -