Nei prossimi mesi (presumibilmente in autunno) avrò modo di condividere con voi una gioia a lungo attesa: la pubblicazione del mio terzo libro intitolato "Liberi e controcorrente come salmoni", (qui una breve anteprima : http://alessandrodevecchi.blogspot.it/p/piccola-anteprima-del-mio-prossimo.html )
Sarà il pirmo libro in cui mi sono espresso in prosa narrativa e non in poesia (si tratterà infatti di una raccolta di 14 racconti eterogenei e fra loro differenti, ma legati da un minimo comun denominatore: tutti i personaggi, uomini, donne o ragazzi che siano, provengono da difficili realtà provinciali ed in un momento di crisi globale tentano il "riscatto", la seconda possibilità che tutti cerchiamo dalla vita, per assaporare la felicità).
E' stato un lavoro infinitamente lungo (2 anni e 5 mesi di gestazione), un periodo appassionante, colmo di notti in bianco e momenti di gioia altalenati alla paura di non farcela. Nel bene o nel male dunque sarà una parte di me che libererò dal "famoso cassetto", sperando che voli ove il cielo è disposto ad accorglielo e porti, perchè no, un pizzico di sollievo e speranza a chi vorrà dedicargli tempo ed attenzione.
Ma ora torniamo al presente e non anticipiamo troppo quel che verrà in autunno: non ho abbandonato del tutto la poesia e vorrei lasciare questi miei pochi versi impressi qui, per ricordare come spesso spendiamo le nostre giornate sospesi come equilibristi che trattengono il fiato fra mille progetti di vita e duemila promesse rivolte al futuro. Chiudiamo gli occhi ogni notte auto-ipnotizzandoci con delle frasi fatte quanto fasulle: 'domani farò'...'più avanti farò quella telefonata, chiamerò quella persona'. Poi arriva un bel giorno in cui il sole che sorge ci suggerisce che il tempo a nostra disposizione è scaduto...a quel punto realizziamo che sono solo rimpianti quelli che ci stanno accarezzando le spalle.
LA DISTRAZIONE
D’UN ATTIMO LUNGO
UNA VITA
Non se n’è accorta.
Distrattamente,
come sbadatamente ci
si accorge
dell’ultimo rivolo
d’acqua d’una doccia mattutina.
Quella goccia
che sosta più a lungo
sul nostro viso,
quasi a volerlo
baciare
dopo averlo
amorevolmente deterso.
Non l’ha notato,
ma ero io quella
conclusiva stilla
d’acqua pura.
Non l’ha avvertito,
ma era esattamente
lei
la sola persona
che non aveva bisogno
di alzarmi il mento
per incrociare i miei
occhi,
poiché il magnetismo
dei suoi
eclissava ogni altra
visione circostante.
Il vero amore è così:
può posarsi sul tuo
collo
senza che tu lo
percepisca,
o confonderlo per
prurito
ed incautamente
soffiarlo via.
Non l’ha intuito,
ma quel solletico che
avvertiva,
eran le mie ali,
che le accarezzavan
quel grazioso ciuffo
di capelli dietro
l’orecchio…
prima che la sua mano
spensieratamente
mi scostasse via.
Il tutto in un
attimo:
la distrazione d’un
attimo
lungo una vita.
- ALESSANDRO DE VECCHI –