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domenica 15 luglio 2018

Consapevolmente...(un piccolo stralcio del romanzo che sta nascendo - intitolato "A meno che non vincano tutti")



Non c’è nulla di più rivoluzionario e benefico per la collettività di quell’essere che decide di prender si  davvero cura di se stesso. Amare se stessi \ amare gli altri: i due concetti meno  compresi nella società odierna. "Ama il prossimo tuo come te stesso" ci insegnò duemila anni fa qualcuno. Solo la nostra mente limitata e dualistica non comprende che amare se stessi e amare il prossimo sono le due facce della medesima moneta, proprio perchè siamo tutti inter-connessi e dipendenti l'uno dall'altro a livello materiale, vibrazionale e spirituale. Per tale ragione prendersi cura degli altri (in modo sincero e senza aspettative) è il primo modo di prendersi cura proprio di sè ed elevarsi, sospendendo il giudizio sugli altri. Quando è veritiero anche l'opposto: prendersi cura del proprio sè, non è affatto narcisismo o egoismo. L’ego nasce dal credersi separati e non dipendenti dal resto, dall’illudersi che sia possibile vivere occupandosi unicamente del proprio tornaconto. Amare il proprio essere significa invece riconoscere l’opportunità di lavorare alla propria evoluzione con consapevolezza. Così si rende gloria e grazia alla propria natura divina innata, aprendo il proprio cuore dopo averlo curato. Gli esempi lampanti ci vengono dato proprio dalle situazioni di pericolo: una madre che si occupa del proprio corpo, smettendo di fumare o bere alcolici quando scopre di essere incinta. O ancora chi comprende che bisogna imparare a stare a galla e prendersi cura del proprio corpo per non affogare. Fatto ciò è addirittura possibile salvare chi rischia di annegare...in caso contrario, invece, oltre a non portare in salvo il prossimo, si finisce con lo sprofondare entrambi. 

                             ALESSANDRO DE VECCHI

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