E’ passato un mese dall’ultima volta che ho scritto su
questo spazio… anzi, qualcosa di più.
5 settimane in cui per la prima volta nella mia vita, tutto
quello che osservavo o sentivo mi sembrava assurdamente statico, come gli
acquitrini di una palude dimenticata.
Avrei potuto andare in viaggio in capo al mondo e una volta tornato
avrei probabilmente trovato la medesima situazione lasciata: un paese fermo,
incapace di reagire. Una società la cui gente è ormai messa in ginocchio
dalla perversa logica del privilegio di
pochi a discapito dei più.
In un contesto simile noti che persino la volontà e la
capacità d'indignarsi sanamente viene meno. Ti pare di trovarti di fronte ad
una di quelle patetiche soap-opera in stile “Beautiful”: puoi perdere anche
un centinaio di puntate, tanto quando tornerai a seguire la trama troverai
nuovamente i protagonisti nelle medesime condizioni e nei medesimi intrecci pseudo-amorosi di 20 anni prima.
Non è una constatazione pessimista la mia, bensì
semplicemente la nuda e cruda analisi di qualcosa a cui sto assistendo con
impotenza da troppo tempo…ed io stesso, in uno dei rari momenti di auto
critica, prendo coscienza di essere troppo spesso solo spettatore di questa
lenta agonia spirituale e sociale.
Non so che fine farà questo blog: non posso prevederlo alla
stato attuale…in quasi 3 anni ho riversato qui la mia voglia di interagire col
mondo, comunicare senza “parlarmi addosso”.
Quella che riscontro è purtroppo
una situazione dove le case editrici medio-piccole chiedono danaro per pubblicare autori
emergenti o sconosciuti, i “colossi editoriali” invece puntano spesso su “scrittori dell’ultima ora” quali Amanda Knox
(la quale a quanto pare sta beneficiando delle luci delle ribalta relative al
noto caso- omicidio). Altri “premiati” da quest’assurda modalità sono ad esempio l’ex terrorista
Cesare Battisti, che ora campa di diritti artistici grazie ai suoi libri ...evidentemente ritenuti
interessanti dalla “macchina" della show-business.
Lo stesso dicasi di Fabrizio
Corona e delle sue a quanto pare “irrinunciabili” confidenze sulle sue notti di
galera o le “imperdibili” lezioni di seduzione di Valeria Marini (“Lezioni
intime” Cairo Editore).
Come non avere un pizzico d’amaro in bocca di fronte a tutto
ciò? Sarei ipocrita all’ennesima potenza se non dicessi d'essere quanto meno
amareggiato da questa triste realtà.
Forse sono ingenuo? A 35 anni suonati dovrei avere
ampiamente capito che la società funziona così dalla notte dei tempi? Sì,
esatto, è probabile che sia un ingenuo, uno di quelli che non si abitua mai al
peggio e non riesce a dire: “ Va beh, si sa e non si può cambiare”.
Non parlo solo di me, non voglio correre il rischio di
auto-incensarmi e credere che le ingiustizie colpiscano unicamente me, (ci
mancherebbe altro!) : parlo di migliaia di talenti che non hanno la giusta considerazione.
Teatranti, musicisti che spendono vite in conservatorio o in scuole serie per anni ma poi vedono i
propri sforzi infrangersi di fronte all’ennesima “pop-star” uscita dai
“laboratori” di qualche tv che ne ha "preparato a tavolino" persino il look, buono per le figurine.
Parlo di amici che studiano con fervore e passione per laurearsi,
costruire il proprio futuro e poi se lo vedono rubato dall’igienista dentale di
turno che semplicemente ha trovato la “giusta scorciatoia”. Parlo di chi
finisce all’estero perché qui non ha più lavoro né speranza. Parlo di
padri e madri, di lavoratori strozzati dai debiti.
Ma non voglio risultare pesante….torno con molta più
leggerezza a questo blog ed al suo futuro.
Che farò di questo spazio? Ad oggi non so cosa rispondere,
sarà il tempo a darmi le giuste risposte, come sempre!
Spero possa continuare ad essere ciò che nelle intenzioni ambiva a diventare. Uno "casa comune", un luogo di scambio idee… un’opportunità di
crescita per me e per chiunque avesse avuto il piacere di entrarvi.
Ma questo appunto me lo dirà solo il tempo: ad oggi noto
che è proprio questo signor tempo il “tiranno”
della situazione. Non c’è più voglia di usare il tempo per “soffermarsi”.
Senza voler demonizzare i social networks (che io stesso uso), sono loro a “farla da padrone” e spesso con un’attitudine media di un “click veloce e via” verso un’altra cosa: un “saltellare” continuo e compulsivo che non lascia spazio a letture un po’ più lunghe né a riflessioni comuni. Ecco perché mi sto interrogando sulle concrete possibilità che questo progetto ha di continuare ad esistere costruttivamente.
Senza voler demonizzare i social networks (che io stesso uso), sono loro a “farla da padrone” e spesso con un’attitudine media di un “click veloce e via” verso un’altra cosa: un “saltellare” continuo e compulsivo che non lascia spazio a letture un po’ più lunghe né a riflessioni comuni. Ecco perché mi sto interrogando sulle concrete possibilità che questo progetto ha di continuare ad esistere costruttivamente.
Ma ripeto: quest’interrogativo è già futuro e la sola cosa da farsi e vivere
l’oggi.
Un bellissimo aforisma di saggezza orientale recita più o
meno così: “Ieri era la legna, domani sarà la cenere…solo l’oggi è il fuoco
che divampa”.
Buon oggi a tutti dal più profondo del mio cuore!
ALESSANDRO DE VECCHI