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martedì 18 novembre 2014

A volte ritornano....

Rieccomi cari amici! Torno col sorriso e con le braccia aperte di chi sa che troverà sempre qualcuno pronto ad abbracciare senza risparmiare minimamente sull'intensità dell'abbraccio.
4 mesi: tanti ne sono passati dal mio ultimo intervento qui. Nessuna "assenza forzata", nessun "esilio programmato", semplicemente necessità... pura necessità dettata dalla vita.
Ho fatto molte cose nel frattempo. Ho scritto moltissimo e curato quotidianamente "la danza dei pensieri e dell'inchiostro"( il gruppo su facebook) : https://www.facebook.com/groups/300912529932150/?fref=ts
Anzi, invito chiunque mi stia leggendo a visitare quel "gruppo" aperto a tutti: è diventato un "giardino rigoglioso" di scambi umani, quel "laboratorio di spirito umanitario" che tanto sognavo quando, grazie ad un prezioso suggerimento, gli ho dato il "via".
Ora torno a "casa", torno qui, nel luogo del primissimo appuntamento con Voi. Torno perchè ne sento il bisogno, torno perchè sento che è arrivato il momento... un rientro naturale, spontaneo.
Sono stati giorni non sempre facili (eufemismo), ma ri-vivrei ugualmente tutto. Ogni difficoltà che ho superato, ogni lacrima che discretamente ed in silenzio ho versato, perchè mi ha reso più forte e mi è stata maestra ed amica.
Ho smesso di colpevolizzarmi duramente per ogni cosa che mi stava accadendo e mi procurava sofferenza.
Ho cessato di volermi così poco bene e compreso definitivamente che non si può voler bene a nessuno se non si parte col voler bene a se stessi in maniera sana.
Ho sospeso il vizio di giudicarmi, non sono diventato auto indulgente ed lassista (niente di tutto ciò, le visioni "estreme" non mi appartengono). Semplicemente ho compreso una grande lezione:

"Dai spontaneamente tutto te stesso e poi rilassati, la tua coscienza ha già fatto pace con se stessa. IL TEMPO sarà poi il miglior giudice, racconterà il tuo reale valore a chi ha orecchie per ascoltare e cuore per sentire. Questo perchè il tempo non mente mai, è galantuomo e restituisce sotto forma di frutti i semi piantati con amore. Al Tempo non si potrà mai nascondere nulla..lui troverà sempre senza neppure cercare ".

Qualcuno disse: << tre cose non possono essere nascoste troppo a lungo: il sole, la luna, la verità >>. Oh, meravigliosamente vero!.

Cari amici la notizia più importante però è un'altra: sto procedendo a passi spediti nella scrittura del nuovo libro. E' un romanzo, è ancora in fase si stesura e s'intitolerà "Le risposte del silenzio". La trama è davvero colma di sentimento, colpi di scena e profonde emozioni. Sono pieno di entusiasmo e voglio infatti oggi condividerne qui un brevissimo assaggio e la copertina (che potete vedere in alto ed è curata dalla mia cara amica Elisabetta Altimani).

 Buona lettura a chi ne ha piacere. Vi voglio bene, mi siete mancati!

- ALESSANDRO  DE VECCHI -

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« Caro, sii forte come le radici di una quercia e flessibile come i suoi rami, che si adattano al vento ma sorretti dal robusto tronco non si spezzano ».
Il meccanico annuì sorridendo ed il monaco riprese il racconto:
« Tua madre mi ha raccontato tutto. L’abbandono, il dolore che ti ha procurato ed i motivi che l’hanno spinta a lasciare l’Italia e voi due.
Non è mio compito giudicare, posso semplicemente dare opinioni, ma mai giudizi..il giudizio è sempre sintomo d’arroganza.
Mi ha confessato di essersi comportata come una ragazza madre ma irresponsabile, una sbandata entrata in un brutto giro…ne uscì poco dopo averti partorito ma alcune persone poco raccomandabili la minacciavano costantemente. 
Cercò protezione presso gli organi competenti, la storia con tuo padre era ormai naufragata e la paura per la tua sicurezza la spinse a lasciare l’Italia.
Partì per rifarsi una vita, per ripulirsi completamente da abitudini poco rispettose della propria dignità. Partì con la morte nel cuore per aver fallito come moglie, ma soprattutto come madre. Non ha mai perdonato sé stessa, neppure dopo 6 anni passati in un ashram indiano. 
Oggi tua madre Marta vive con un uomo conosciuto in India ma di origine vietnamita.
Mi ha confessato che non ti chiede di perdonarla, ma solo di poterti vedere ancora anche una sola volta nella sua vita ».
Pablo aveva ormai gli occhi rossi quanto il sangue che il mattino era gocciolato nel lavandino: « la incontrerò, le darò questa possibilità…non intendo far fiorire risentimento ulteriore perché mi è stato insegnato che quando la voglia di vendetta si fa strada nel cuore, occorre ricordare che due torti non fanno mai una ragione ».
Nando abbassò lo sguardo per nascondere l’emozione mentre il figlio proseguì:
« Lo farò, ma questa volta le condizioni le detterò ed a modo mio: sarò io quest’estate a raggiungerla in Vietnam. Andrò da lei e poi volerò verso il Nepal, da Lama Sny, così come mi ero ripromesso. 
Scelgo di andare io perché vorrei poter essere io questa volta quello che eventualmente, se non me la sentissi di ascoltare le sue ragioni, decide di alzare i tacchi. Sono stato abbandonato, non sopporto più l’immagine di qualcuno che mi volti le spalle e se spalle dovessero essere, questa volta, saranno le mie ». (continua.....)