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lunedì 29 luglio 2019

- La simbologia del sacro nelle popolazioni antiche: il quadrato, il cerchio e l'esagono. (di Alessandro De Vecchi)



C'è un mondo spirituale che, nonostante la "follia materialista-individualista" dei tempi odierni, non è andato totalmente perso. E' un prezioso vissuto fatto di simbologia, archetipi e conoscenze esoteriche.
Oggi vorrei parlarvi di cosa rappresentavano questi tre simboli per i nostri avi.
Partiamo dal quadrato: esso era simbolo dell'essere umano. Quattro lati per rappresentare 4 elementi di cui ogni essere senziente era composto e da cui attingeva il "soffio vitale".
Vi è poi il cerchio: da sempre simbolo del "divino", sia per le filosofie che donano a questo termine un'accezione tèista, con conseguente credenza in un essere creatore distinto dal suo "creato", un essere quindi demiurgo (ossia dispensatore degli eventi). Sia per le tradizioni non-tèiste (come il Buddhismo o il Gianismo): dove la figura di un creatore non è contemplata e il mondo manifesto, più che "creato", è espressione evoluzionista della "chiara luce innata" che noi stessi siamo a livello potenziale ed effettivo. Senza separazione né dualità fra "divino" e "ordinario". Ogni cosa, ogni essere, anche quello apparentemente meno "complesso o evoluto", è divino in sé (luminoso, completo ed increato, poiché frutto di un continuum di coscienza da tempo senza inizio e senza fine).
Il cerchio è dunque la continuità, la radianza divina senza inizio e senza fine. La perfezione che danza anche nell'imperfezione.
Infine vi è l'esagono: che si interpone nel mezzo fra il quadrato e il cerchio, mettendoli in contatto. Spesso esso è considerato l'espressione comunicativa fra il mondo "spirituale" e quello "terreno". La chiave, il codice adatto alla mente umana, che ha necessità di punti di riferimenti per concepire l'assolto e di connettersi alla propria natura luminosa e onnisciente.
Se osserviamo alcune strutture sacre noteremo talune cappelle e templi con questa particolare forma geometrica, talvolta appare invece l'ottagono. Quel che conta è , anche ai giorni nostri, rimembrare questi tesori di coscienza, comprendendo che progresso e spiritualità non sono in contrapposizione, così come non lo sono spirito e materia. (Alessandro De Vecchi)

mercoledì 17 luglio 2019

Versione Ebook di "A meno che non vincano tutti"... pubblicata!

È con immensa soddisfazione che posso annunciare:#AMenoCheNonVincanoTutti è adesso anche disposizione in formato e-book su Amazon! Ovviamente resterà sempre anche la versione cartacea, che adoro e mai abbandonerò  Grazie a tutti!

ecco il link:  https://www.amazon.it/meno-che-non-vincano-tutti-ebook/dp/B07V4LQTWP/ref=sr_1_1?qid=1563386022&refinements=p_27%3AAlessandro+De+Vecchi&s=books&sr=1-1

martedì 9 luglio 2019

La stampa locale racconta la serata del 28 giugno, presentazione di "A meno che non vincano tutti"



Due  bellissimi articoli, nell'ordine "Eco della città" e ''Libertà'', raccontano la divertente serata di presentazione di  #AMenoCheNonVincanoTutti il 28 Giugno. 

GRAZIE !


lunedì 1 luglio 2019

A meno che non vincano tutti, presentato alla notte bianca...








Abbiamo sfidato il caldo: libri e musica vincono sempre. Grazie a tutti! Grazie Amadeus Dischi per avermi ospitato. Grazie al cantautore Enrico De Paoli, per aver musicato un mio testo. Grazie a chi mi ha sostenuto e incoraggiato in tutti i modi possibili, fisicamente o con l'anima... siete stati meravigliosi!