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E’ stato pubblicato “A
meno che non vincano tutti”, sesto libro dell’autore abbiatense Alessandro De
Vecchi (classe 1977), nonché conclusione di una “saga di 3 romanzi” iniziata
nel 2015 con “Le risposte del silenzio” e proseguita nel 2017 con “Quanta felicità
puoi sopportare?”. Tutte le auto pubblicazioni sono acquistabili ai siti lafeltrinelli.it,
amazon.it, ibs.it, mondadoristore.it. In particolare
quest’ultima è prenotabile in stampa (su richiesta), in qualsiasi libreria
Feltrinelli, specificando che si tratta di una pubblicazione della collana
“ilmiolibro.it”.
L’autore conclude così un percorso spirituale ed umano,
dove ogni opera è leggibile in maniera autonoma, ma che compone un mosaico di
temi, attraverso personaggi che si ritrovano costantemente in tutte e tre le
opere. Nell’ordine, De Vecchi, ha voluto affrontare i temi del perdono,
dell’auto-accettazione, e, in questa pubblicazione conclusiva, il discorso
della cooperazione.
La trama narra di Lorenzo, un ragazzo ligure che In
seguito alle dimissioni professionali e alla fine di una relazione sentimentale
arida, entra in crisi profonda. Una fase difficile in cui ricostruire la
propria vita ripartendo da zero, cambiando casa e città e cercando un posto di
lavoro meno prestigioso e redditizio, ma più coerente col suo senso di umanità.
Cambiare vita, però, significa per Lorenzo anche riprendere un discorso
interrotto anni prima, la storia d’amore con Patrizia, che ai tempi aveva
sopportato sempre meno la sua trasformazione in uno spietato uomo d’affari.
Anche in questo romanzo, che ci trasporta negli angoli
più belli di Lombardia, Liguria e Toscana, non mancano le sorprese: fra queste,
un misterioso appuntamento che l’amico Pablo ha preparato per Lorenzo,
l’incontro, alla conferenza del Dalai Lama a Livorno, con due amici che hanno
qualcosa in comune con lui: un conto da chiudere con se stessi per sentirsi
veramente in pace.
L’autore si fa portatore di un messaggio di pace e
armonia, la via del Dharma: una visione non dogmatica e una scuola di vita. A questo
proposito, nella parte finale del libro è inserito un cameo che cita estratti
di un insegnamento effettivamente dato dal Dalai Lama durante una conferenza
pubblica.