Due considerazioni su questo lungo periodo duro e su come affrontare la quarantena con un atteggiamento orientato al cambiamento positivo. Queste considerazioni faranno parte del libro al quale sto lavorando #NullaDaInsegnareMoltoDaCondividere
La prima è che ogni situazione è non permanente e
soggetta a cambiamenti: quel che un giorno detestiamo ardentemente può, più
avanti, essere frutto di nostre rivalutazioni, e viceversa.
Famosa è la storiella che narra di un ragazzo che per il
suo compleanno riceve un cavallo. Tutti al villaggio dicono: «Che
meraviglia, hai ricevuto un cavallo!» e il Maestro dice: «Vedremo…»
Il cavallo scappa dal villaggio e gli abitanti
esclamano: «Che sfortuna!» mentre il maestro ripete: «Vedremo…»
Qualche giorno più tardi il cavallo torna a casa con
una cavalla e per tutti è una gran fortuna, mentre il maestro, cauto pensa:
«Vedremo…»
La cavalla scalcia e rompe una gamba al ragazzo, tutti
nel villaggio dicono: «E’ terribile!» solo il maestro ribadisce: «Vedremo…»
Poi scoppia la guerra e tutti i giovani devono andare
a combattere ma il ragazzo non può andare perché la gamba è ridotta male e
tutti al villaggio dicono: «Che meraviglia!» mentre ancora una volta maestro
capisce che è il caso di dire sempre: «Vedremo…»
La seconda considerazione è che ogni momento, ogni
occasione, persino quella apparentemente più dura e negativa, non è mai un
danno, una punizione nei nostro confronti. Semmai è solo un risultato piacevole
o spiacevole, ma mai una sconfitta. Non
ci sono vincitori né vinti, anche quanto pensiamo ingenuamente di essere
battuti dalla vita in realtà stiamo imparando una lezione preziosa, che è lì
per il nostro bene, mai per il suo contrario.
Sostituiamo dunque il: «Perché mi succede questo?» con il: «Cosa devo imparare da questo?»
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