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lunedì 20 luglio 2020

Briciole D'Autore - Alessandro De Vecchi - (Pagina Facebook) STANOTTE HO SOGNATO UN MONDO DIVERSO

STANOTTE HO SOGNATO UN MONDO DIVERSO

Stanotte ho sognato un mondo diverso. Ho detto diverso, non perfetto... la perfezione non può esistere e forse mi annoierebbe persino.
Mi sono svegliato sorridente, perché il sogno mi ha lasciato la piacevole sensazione che a volte i “lieto fine” possano esistere anche nella cosiddetta realtà e non solo al cinema.
Ho sognato un mondo dove le persone che si vogliono bene si riappacificano, anziché perdersi. Mettono nel cestino della differenziata orgoglio, torti, ragioni, fanno un fagotto di tutte le dualità e le etichette intellettuali e lo gettano delle fiamme del falò, al chiaro di luna, per regalarsi una cosa di cui si avrà sempre bisogno nella vita, da quando sia è in fasce sino a quando si giace nel letto degli ultimi rantoli: un abbraccio stretto.
Ho sognato un tempo e un luogo dove chi esprime il proprio affetto non è affatto un debole, anzi... casomai lo è chi lo nasconde.
Ho sognato che in questa società era improvvisamente cessata la sciocca abitudine di donare di più alle persone che egoisticamente non lo fanno affatto, per finire con lo snobbare e dare per assodati, coloro che invece si donano genuinamente e sinceramente, senza doppi fini.
Ho sognato l’intelligenza globale che comprende come buono non significa buonista, che desiderare fratellanza e armonia non è spiccia retorica.
Ho sognato l’apertura di chi capisce che, se se proprio volessimo rintracciarla questa fantomatica retorica, dovremmo cercarla allora nelle parole di chi si ostina ad usare definizioni come “noi e loro”, “gli altri e i nostri”, “il diverso e il normale”. Ma di grazia: diverso da chi? Da cosa?
Ho sognato un mondo dove ci si riavvicina prima ancora di perdersi, anticipando e fottendo quello che altrimenti diverrebbe rimpianto.
Ho sognato un mondo imperfetto, pieno di contraddizioni e di cose da cambiare, da migliorare, ma splendido ugualmente. Sì, splendido perché c’era la volontà di cambiarlo partendo dalla sola persona che può e deve imparare a farlo: te stesso.
Ho sognato, eppure so che non si tratta solo di un sogno, un’utopia. Può essere più reale di quel che crediamo reale.
Se ognuno lo vuole, iniziando da ora, da qui, adesso. Senza ma e senza se. Senza procrastinare quell’abbraccio che sicuramente abbiamo scordato di dare a qualcuno. (Alessandro De Vecchi)

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