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mercoledì 11 gennaio 2012

11 Gennaio: un pensiero a voi due lassù!

11 Gennaio: una data, un numero palindromo, seguito dal nome proprio di un mese. Il mese che fa da apri-pista al corteo di speranze che ogni nuovo anno porta con sé. Letta così questa sequenza di cifre e lettere può sembrare una macchia qualunque sul taccuino.
Ci sono giorni in cui il calendario ha tutte le sembianze di un semplice mazzo di fogli appeso al muro in modo statico: quasi volesse indicarci giorni che per una ragione o per l’altra ci appaiono l’uno la copia dell’altro.
Vi sono invece ricorrenze che non necessitano di calendari né agende per farsi spazio nel nostro intimo: oggi è una di quelle.
Oggi non ho avuto necessità di sbirciare da nessuna parte: la solennità di questo 11 Gennaio ha avuto il potere taumaturgico di scalzarmi dal letto in piena notte, richiamandomi all’ordine... ...catapultandomi come un soggetto ipnotizzato verso tastiera e monitor per scrivere due righe: buone innanzitutto per me stesso, perchè capaci di mitigare quella fitta al cuore che ho sentito poco fa ed arginare il primo tentativo, da parte della più canaglia delle mie lacrime, di valicare il confine tra ciglia e guancia.
Insomma, questo non è un giro qualunque delle 24 tacche d’orologio per me… no, non lo è per nulla.
Sarà che invecchiando sto diventando sempre più un introverso che gioca a fare il duro, ma che quando è solo con se stesso si scioglie come camion di gelati a Luglio. Sarà che certe situazioni mi restano dentro come schegge latenti e capaci di penetrare tutti gli strati di epidermide dell’anima.
Resta il fatto che maledetto o benedetto 11 Gennaio sei qui, col tuo sapore agrodolce e tutta la tua gamma di retrogusti gradevoli ed al contempo acri.
Voi due che fate a quest’ora della notte? Potete leggermi in questo momento? O forse lassù siete già stati investiti dallo tsunami di milioni di pensieri giuntivi da tutti coloro i quali vi amavano e continuano a farlo?
Beh, che mi sentiate o meno io sono qui a far andare le mie dita sui tasti ritmicamente, come un ballerino di tip tap, e forse questo percuotere sta prendendo lo stesso ritmo delle vostre canzoni.
A dire il vero non so bene cosa scrivere: non uso mai l’intelletto in queste occasioni, preferisco farmi guidare dall’istinto dei sentimenti e dall’improvvisazione…faccio un po’ come si fa nella musica blues.
Fabrizio ci manchi! Che dici, sono stato abbastanza diretto ? Dimmi un po’ Faber: quante volte te lo sei sentito dire in questi 13 anni? Ho saputo che la tua compagna Dori Gezzi ha congiunto la sua mano alla tua, tenendoti sveglio quattro giorni e quattro notti consecutive, mentre giacevi nel letto di quell’orribile istituto in cui hai trascorso le tue ultime settimane di vita. Avevi paura di chiudere gli occhi e non riaprirli mai più, ma te ne sei andato così: consegnando al tempo quella goccia di splendore di cui parlavi e cantavi  proprio in “Smisurata Preghiera”.
Clarence, oggi avresti compiuto 70 anni! Buon compleanno “Big Man”! il “Boss” ti sta preparando una sorpresa proprio in queste ore! Uscirà con un nuovo album di canzoni inedite e ci saranno concerti con la band! Che non mi vengano a raccontare che il 7 Giugno al concerto di  San Siro non sentirò il suono del tuo sax, perché non crederò a nessuno di costoro: ruoterò il mio collo, volgerò il mio sguardo più in alto che potrò e sarò certo di vedere luccicare il tuo sassofono. Forse qualche miscredente confonderà quel bagliore con la luce di qualche costellazione….certamente non io “Big Man”! Scalda le dita, indossa i tuoi guanti di pelle: sono pronto a farmi mettere k.o. dal tuo assolo che esplode dopo la voce di Bruce in “Jungleland”.
Ragazzi quante storie! Un cielo solo non può bastare a contenere tutto ciò che ci avete regalato grazie alle vostra musica,  perciò avvisate “il titolare” che occorrerà raddoppiare i piani celesti.
Era il 18 Giugno dello scorso anno quando tu Clarence ci hai lasciati e nei giorni immediatamente successivi io, per un strano scherzo del destino, ti paragonai assurdamente a Faber, forse per motivazioni affettive tutte mie, o probabilmente per alcuni aspetti enigmatici. In questo mio piccolo spazio mi permisi di scrivere: << ”Big Man”,  idealmente per me sei già andato a prenderti il tuo posto accanto a “Faber”. Vi ritroverò un giorno, seduti sulla stessa panchina. Tu col tuo sax a tracolla a regalare al tempo un assolo come quello di “Jungleland”. L’altro a cantare, con una sigaretta fra le dita e la chitarra in grembo; mentre racconta d’utopia e sana anarchica libertà.
In verità siete così diversi, ma il mio inconscio vi contempla in qualche modo simili, in qualche sfumatura, tra il latteo e l’ebano delle vostre carnagioni.>> (http://alessandrodevecchi.blogspot.com/2011/06/grazie-di-tutto-big-man.html)
Ieri mentre girovagavo per la città in auto ascoltando vari vostri cd, ho realizzato che questo 11 Gennaio sarebbe stato foriero di qualcosa di ancestrale: quel mio immaginarvi così vicini sulla stessa panchina è stata una percezione che il fato ha poi svelato con certosina accuratezza. Quel giorno vi ho dipinti mentalmente mentre  parlavate di “terre promesse” e “chimere” ed ora scopro che quel mio fantasioso quadro aveva più che mai senso: in questo giorno tu Faber sei “scivolato nel fiume” dell’immortalità come la tua “Marinella” ed ora come me “aspetterai domani per avere nostalgia” ….  nostalgia della “signora Libertà e della signorina Anarchia” .
Tu Clarence invece dovrai armarti di molto fiato, ancor più di quello che alitavi in quel fatato marchingegno dorato: avrai ben 70 candeline su cui soffiare! Esprimi un desiderio ed abbi fede: “il boss” e tutti noi tuoi “Blood Brothers” siamo “nati per correre” ed amiamo farlo insieme a te.
11 Gennaio 2012: buon viaggio ragazzi, ovunque voi due siate volevo proprio dirvi questo e ce l’ho fatta, anche se impiegando ore a causa della vista appannata e del fazzoletto che ha fatto "la staffetta" tra la mia mano ed miei bulbi oculari umidi…fortunatamente ero solo e non ho dovuto nascondere i lucciconi a nessuno, tranne che a voi!  Grazie per avermi inconsapevolmente donato una famiglia: i loro nomi sono fratello Sogno e sorella Libertà .

(Fabrizio De Andrè: Genova, 18/02/1940 - Milano, 11/01/1999. Cantuatore italiano. 
Clarence Clemoms: Norfolk, 11/01/1942 - Palm Beach 18/06/2011. Sassofonista di Bruce Springsteen & E Street Band).

 Questa è per voi:
<< FRATELLO SOGNO, SORELLA LIBERTA’ >>
 Salpato stamane:
il vento in poppa ha gonfiato vele e speranze.
Funi tese come il mio incedere deciso.
La fioca luce degli albori mi cerchia i piedi tremanti,
sono colto impreparato da litri di meraviglia.
Volgo verso Est:
non conosco la rotta e la bussola si e tuffata in mare assieme alle mappe…
…ma sono sereno,
voglioso di rendere il mio viandare
una meditazione in movimento.
Mi avete consigliato di non restar solo,
vulnerabile ai pericoli di correnti ignote;
ma come il gabbiano eretico
ho in verità la compagnia dei più fedeli ideali.
Ho la mia famiglia con me:
fratello sogno
e sorella libertà.
 - ALESSANDRO  DE VECCHI -

11 commenti:

  1. Ciao! certo non è facile leggere le emozioni scritte di un uomo e questa cosa ti fa molto onore.
    Io amavo Lucio Battisti, e ogni 9 Settembre lo ricordo...
    Nonostante abbiamo lasciato in eredità la loro musica meravigliosa si sente la mancanza.
    Ti auguro una buona giornata ^_^

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  2. dopo aver letto questo post, posso solo dire che sono onorata di poter leggere ciò che scrivi e mi sento una privilegiata a poterti conoscere di persona. Sono sicura che chiunque legga ciò che scrivi possa capire come sei dentro, che bella persona sei, ma io posso testimoniare e giurare che di persona sei veramente ancora molto meglio di così.
    Lorelyna

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  3. forse sono rimasta senza fiato, sicuramente senza parole. Ciò che ho letto suona come poesia musicata da due grandi uomini a cui hai reso omaggio in maniera stupefacente! complimenti, hai davvero talento!

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  4. Grazie Alessandro; chi vuol bene a Faber ha certamente colto la magia delle tue parole. Ciao . Michela

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  5. Namastè Alessandro, per il dolce pensiero che hai avuto rendendo omaggio a due grandi della musica e della poesia! Le tue parole come sempre arrivano dritte al cuore!Un grazie, e complimenti alla tua bravura! Ti abbraccio forte il cuore..un bacio.

    Kiki

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  6. Le tuoi parole ballano in nostre pensieri con la musica delle emozione e poi riposano dolcemente in nostro cuore. Grazie Ale! (rosemary mantovani)

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  7. Stavo leggendoti e intanto alla radio Sempre per sempre di De Gregori...beh...se è un caso lo trovo davvero un magnifico contatto con chi mai in realtà ci ha lasciati...
    VDC

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  8. L'umidità dei miei occhi sta raggiungendo la tua ...è bello commuoversi insieme...e l'emozione che sento altalenare da dentro a fuori mi piace...eccome se mi piace....A volte dico: ma in fondo tutti conosciamo (quasi) tutte le stesse parole...che cos'è che fa la differenza? Ci ho pensato e ci penso sempre...forse chi le assembla, chi le coniuga, chi???...no chi le prende con l'anima e le fa passare attraverso i sentimenti, è li che si colorano, è li che s'illuminano....e tu caro Ale conosci bene il mestiere ....come potresti altrimenti ad esempio comporre: "Sarà che certe situazioni mi restano dentro come schegge latenti e capaci di penetrare tutti gli strati di epidermide dell’anima"...io ho provato questo leggendoti....Grazie per questi meravigliosi doni...non me ne privare mai!!!!!
    Giuly

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  9. Senza parole. Stupenderrimo.Toccante. Bello. Tanto. Di nuovo GRAZIE, Alee! :)
    -Elisabetta-

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  10. Chi ama Faber è in sintonia con me... bellissima lettera che condenserei in " fratello sole e sorella Libertà" meraviglioso!!
    Grazie Ale!
    Linda

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